“Nel Kurdistan siriano le persone erano preparate e sapevano quello che volevano. Esse credevano che la rivoluzione dovesse partire dal basso della società e non dalla cima. Doveva essere una rivoluzione sociale, culturale, educativa e politica. Doveva essere contro lo Stato, il potere e l’autorità. Dovevano essere le persone nelle comunità ad avere le responsabilità nelle decisioni finali”.
N. Santi, S. Vaccaro (a cura di), La sfida anarchica nel Rojava, Biblioteca Franco Serantini, Pisa, 2019.