LA STRANA FAMIGLIA

Questa sera – 29 Marzo 2017 – il “Popolo della famiglia” si riunirà al Circolo Culturale S. Secondo in un incontro pubblico per difendere i valori della famiglia naturale, composta – dicono loro – da un uomo e una donna che contraggono matrimonio e hanno dei bambini.

Questa famiglia naturale, universale e necessaria, di cui parlano semplicemente non esiste.

La famiglia è una costruzione socio-culturale complessa che include, certo, le determinazioni biologiche, ma che si estende molto al di là della biologia. Un sistema simbolico che cambia enormemente se ci si sposta geograficamente e storicamente.

L’antropologia ce lo mostra con grande chiarezza: fra i Nuer esiste il matrimonio fra donne: una donna sterile può contrarre matrimonio con un’altra donna, sceglierle un amante e i figli nati da questa unione saranno figli socialmente riconosciuti della donna-marito (membri del gruppo di quest’ultima). I Karembola del Madagascar considerano fratelli e sorelle la stessa cosa, e un uomo può così rivendicare la maternità di un bambino. Come gli uomini possono essere madri, le donne possono essere padri.

Se si allarga poi la visuale a quella “natura” a cui questi signori tanto si appellano le cose si complicano ancora di più. Ci limiteremo ad un solo esempio: la favoletta dell’ape e del fiore che spesso utilizziamo come modello di rapporto sessuale naturale. L’ape si posa sul fiore per impollinarlo – si racconta spesso ai bambini – e lì trova il suo grosso pistillo. La realtà è però ben diversa perché l’ape è un femmina operaia diploide ed il fiore è bisessuato (possiede sì un pistillo, che è il suo organo femminile, ma anche le antere che producono i gameti maschili). E mentre l’ape impollina il fiore con i gameti maschili di un altro individuo, il nostro fiore impollina l’ape con i suoi organi maschili in uno scambio omosessuale interspecie portato avanti da una femmina sterile. Da questo incontro nascerà una nuova generazione di piante bisessuate, mentre l’ape tornerà presso la sua famiglia naturale composta da numerose femmine, di cui una sola si accoppia con molti maschi durante il rito nuziale e lascia alle figlie il compito di allevare le sorelle mentre lei si occupa di gestire lo sperma del padre, che conserva gelosamente per tutta la vita.

Quello che il “Popolo della famiglia” chiama famiglia naturale è un modello umano, sociale e artificiale, che ha un’origine ben precisa: la società occidentale cattolica e borghese. È un dogma imposto dallo Stato e dalla Chiesa per costruire una gerarchia: la donna fedele a un solo uomo, custode ubbidiente del focolare e dei bambini. Non c’è niente di universale e necessario in tutto questo. È solo un sistema autoritario che ci vuole assegnare un posto prestabilito nella società. Un sistema bigotto e reazionario che ci insegna fin da piccoli a sottostare senza critiche ai capi(famiglia) e che ci impone una sessualità rigida, che esclude come devianza e malattia ogni comportamento che non rientri nei modelli procreativi. Un modello che mette al bando la gioia della sessualità e della sperimentazione. E che esalta un mondo familiare omertoso, patriarcale, che istiga e promuove la violenza. La coppia eterosessuale che questi signori tanto esaltano è quella in cui avviene il 62,7% degli stupri, che è appunto opera di partner attuali o precedenti.

Se questa è la famiglia naturale in cui dovrebbero crescere i bambini, noi non ne vogliamo sapere.

Cacciamo fuori preti e ministri dalle nostre relazioni! Rifiutiamo i sistemi di obbedienza che ci presentano come assoluti e necessari! Riprendiamo possesso dei nostri corpi!

Centro di documentazione libertario Felix

Per la liberazione umana, animale, sessuale