PERCHÈ LA QUESTIONE ANTISPECISTA CI RIGUARDA TUTT*

L’antispecismo è il movimento filosofico, politico e culturale che lotta contro lo specismo, l’antropocentrismo e l’ideologia del dominio veicolata dalla società umana.

– Proposte per un manifesto antispecista

Questa definizione di antispecismo, tratta dal Manifesto antispecista, è quella che meglio calza la mia personale visione della questione animale. Non si tratta di una prospettiva pietista, quasi religiosa, concentrata unicamente sulla sofferenza che causiamo agli altri animali, ma di una precisa e lucida analisi politica e filosofica che include gli altri animali come soggetti del discorso. Perché gli altri animali SONO soggetti, il fatto che molti tra gli esseri umani non riconoscano questo fatto non lo rende certo meno vero.

Riconoscere che l’essere umano non rappresenta il vertice di una gerarchia, ma è un soggetto indipendente tra altri soggetti indipendenti, obbliga ad un radicale ripensamento di tutti i nostri rapporti. Gli Altri individui – che siano altri animali, altri umani, altre razze, altri sessi – non sono organizzati secondo una scala gerarchica il cui vertice è rappresentato da un’unica specie: noi umani. O più nello specifico, dall’umano maschio eterosessuale caucasico di lingua anglosassone con un minimo di sei zeri sul conto in banca.

La scala gerarchica è stata rovesciata, la piramide smantellata, ed i suoi elementi si riorganizzano orizzontalmente, formando legami e rapporti tridimensionali non coercitivi. Gli Altri sono pari a noi, e non possiamo più decidere una gerarchia secondo cui solo Alcuni tra gli Altri accedono ai diritti fondamentali – diritti pienamente fruibili solo dall’elemento seduto in cima alla scala gerarchica. E viceversa ciascuno di noi è un individuo Altro, unico e dotato di tutti i diritti fondamentali, al cui rispetto tutti sono tenuti. Ogni violazione di questi diritti va combattuta, in ogni contesto. Dall’antispecismo sgorga naturalmente la necessità di un radicale antisessismo, antifascismo, antirazzismo, anticapitalismo ed anarchismo.

Ma quali sono questi diritti di cui tutti siamo dotati?

1- In primis diritto alla soggettività, ovvero ad essere riconosciuti come soggetti delle proprie vite e protagonisti del proprio tempo – e corpo.

2- In seconda istanza, sicuramente il diritto alla libertà da ogni sfruttamento – dove per sfruttamento si intende il controllo di un altro individuo e delle sue funzioni biologiche con lo scopo di ridurlo ad una risorsa.

3- Terzo punto fondamentale, il diritto al proprio habitat – sia esso naturale o sociale.

Gli altri diritti sono da definirsi a seconda della specie di appartenenza, perché rispondono a bisogni specie-specifici o addirittura a bisogni individuali, che non possono e non devono essere omologati. Di certo i diritti politici sono di scarso interesse per una foca, come il diritto ad essere l’unica femmina fertile della propria comunità sarebbe assurdo per un mammifero sociale come l’uomo.

Non esiste un unico antispecismo, gli antispecismi sono diversi e in rapida evoluzione, e trovo di enorme interesse le questioni filosofiche, morali e politiche che vengono affrontate in questa nuova ottica non antropocentrica. Così come di estremo interesse è il percorso di studio e conoscenza degli altri animali che l’uomo ha intrapreso per giungere nel secolo scorso al riconoscimento degli altri animali come soggetti delle proprie vite – riconoscimento culturale e razionale, dal momento che istintivamente credo siamo tutti concordi nel riconoscere individualità e soggettività agli altri animali.

Cercherò quindi di trattare temi come antispecismo, zooantropologia ed etologia in futuri appuntamenti, e attraverso libri, riviste e materiale multimediale che saranno disponibili per la consultazione ed il prestito presso il nostro centro, o in formato digitale sul nostro sito.

Saluti antispecisti,

A.

(Immagine tratta da The World Turned Upside Down, 18th century)